Nono Giorno
Nono giorno della Novena alla Divina Misericordia. << Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».>> (cfrMc 16,9-15). Oggi lasciamo che il “rimprovero” del Crocifisso Risorto ci raggiunga: che tocchi il cuore di ciascuno di noi! <<Li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto>>. Dopo duemila anni di cristianesimo quanti testimoni della risurrezione il Signore Gesù ha inviato, eppure, quanta incredulità e durezza di cuore pervade la nostra umanità!! Lo sappiamo: Chissà quante volte ci assale il dubbio – e con esso l’indurimento/chiusura del cuore – che Gesù veramente è risorto da morte! Su questo aspetto centrale della nostra fede, S. Paolo così scriveva ai cristiani di Corinto: <<Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede… Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini… Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti… Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Èfeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo. Non lasciatevi ingannare: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi». >> (1Cor 15,12-14. 19-20. 32-33). Alla luce della Parola di Dio, “Buona Pasqua!”, è l’augurio a sciogliere i nodi del dubbio e dell’incredulità e aprire il cuore all’accoglienza della buona e bella notizia: <<Cristo è Risorto, primizia di ogni sua umana creatura… Egli, per l’azione del Suo Spirito, ridona vita alla mia anima e al mio corpo>>. Quindi, “Buona Pasqua” di risurrezione! P. Antonio Santoro omi