Frammenti di Luce.
21 Settembre 2024. San Matteo, Apostolo ed Evangelista – Festa. <<In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».>> (Mt 9,9-13). Quanto è consolante questa affermazione di Gesù! Egli veramente rivela il volto di “Dio ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati” (Ef 2,4-5). Il suo non è mai un giudizio di condanna, ma un appello alla conversione, perché non può smentire se stesso e il suo insegnamento. Sì, dobbiamo proprio <<imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”>>. Chi può affermare di essere “giusto”, senza peccato? Eppure, quanti giudizi con sentenza di condanna inquinano fino a spezzare le relazioni dentro e fuori dell’ambito familiare … nelle nostre comunità e parrocchie … Ci fa bene ricordarci: <<Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.>> (Mc 4,24); così pure il monito dell’apostolo Giacomo: <<Il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio.>> (2,13). Con questa consapevolezza, umilmente preghiamo: <<Santo Spirito, ravviva in noi il germe della misericordia, e saremo misericordiosi …>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi