Frammenti di Luce.
18 luglio 2024. << In quel tempo Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».>> (Mt 11, 28-30). * «Affaticati e oppressi» … dal pesante carico di precetti messo sulle spalle della gente dall’interpretazione farisaica della Legge di Mosè. Ma siamo anche stanchi quando, pur facendo le cose per il Signore, non sostiamo col Signore. É il rischio che corriamo con l’attivismo anche pastorale! * «Venite a me … io vi darò ristoro». Il vero riposo del discepolo consiste nello “stare” col Maestro, dimorare “in lui”, cioè nell’amore! Sostare con Lui, a volte anche addormentarsi alla Sua presenza: dinanzi all’Eucaristia o alla Sua Parola o ripetendosi con calma una preghiera semplice e breve, per esempio: Gesù, confido in te! Oppure: Per la tua misericordia, salvaci Signore! E tante altre espressioni prese dai Salmi o da altri testi della Bibbia. * «Imparate da me…». Impariamo nella sequela di Gesù: si impara facendo. Quanti conflitti dentro e fuori delle famiglie si risolverebbero se accogliessimo l’esortazione di Gesù ad essere come Lui, miti e umili di cuore! Invece, spesso, purtroppo, si sprecano troppe energie in una conflittualità manifesta o nascosta. * «Prendete il mio giogo … è dolce e leggero»: è la legge e la pratica dell’amore, la cui osservanza è possibile nella relazione con lui e per il dono dello Spirito che effonde nel cuore l’amore di Dio. Dice S. Agostino: <<Dove c’è l’amore non c’è la fatica; e se c’è la fatica, essa è amata>> e, in tal modo, diventa meno pesante. Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, insegnaci la mitezza e l’umiltà del cuore…>>.
Serena giornata! P. Antonio Santoro omi