Frammenti di Luce.
5 luglio 2024. << In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».>> (cfr Mt 9,9-13 ). Quando comprenderemo veramente queste parole di Gesù? Esse costituiscono una dichiarazione d’amore di Dio ricco di misericordia che sempre perdona; e noi siamo perdonati quando apriamo il nostro cuore al suo amore misericordioso. È molto bello, perché vero, quanto afferma Frère Roger di Taizé: <<Attraverso il suo perdono, Dio nasconde il nostro passato nel cuore di Cristo e placa le segrete ferite del nostro essere. Quando noi possiamo esprimere a Dio tutto ciò che opprime la nostra vita e ci trattiene sotto il peso di un giudizio, allora si rischiarano delle parti di noi stessi fino ad allora oscure. Sapersi ascoltati, compresi, perdonati da Dio: ecco una delle sorgenti della pace … e si avvicina una guarigione del cuore.>> (“In te la pace del cuore”, p. 69). Così consapevoli e grati, preghiamo: <<Nell’esperienza della tua misericordia, Signore, sboccia, cresce, si alimenta la nostra vera pace!>>.
Serena giornata! P. Antonio Santoro omi