Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

Sesta Parola: «È compiuto!»: << «Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: “È compiuto!”. E, chinato il capo, consegnò lo spirito»>> (cfr Gv 19,30). «È compiuto!» Con questa breve frase, Gesù, nel culmine del suo dolore per amore, proclama che nel mistero della sua sofferenza, quindi nel mistero della Redenzione, si compie il disegno di salvezza del Padre. Disegno, in cui è coinvolta tutta la SS.ma Trinità, così come è stupendamente sintetizzato da San Paolo nella lettera ai cristiani di Efeso (cfr Ef 1, 3-14). Lasciamoci illuminare dall’insegnamento di San Giovanni Paolo II nella sua enciclica Salvifici doloris 18 e 19: <<Ma proprio mediante tale sofferenza egli compie la Redenzione, e può dire spirando: «Tutto è compiuto» [Gv 19,30]. Si può anche dire che si è adempiuta la Scrittura […] (cfr 53,10). L’umana sofferenza ha raggiunto il suo culmine nella passione di Cristo. E contemporaneamente essa è entrata in una dimensione completamente nuova e in un nuovo ordine: è «stata legata all’amore», a quell’amore del quale Cristo parlava a Nicodemo, a quell’amore che crea il bene ricavandolo anche dal male, ricavandolo per mezzo della sofferenza, così come il bene supremo della redenzione del mondo è stato tratto dalla Croce di Cristo, e costantemente prende da essa il suo avvio. La Croce di Cristo è diventata una sorgente, dalla quale sgorgano fiumi d’acqua viva [Gv 7, 37-38]. In essa dobbiamo anche riproporre l’interrogativo sul senso della sofferenza, e leggervi sino alla fine la risposta a questo interrogativo.>>.  << Nella Croce di Cristo non solo si è compiuta la redenzione mediante la sofferenza, ma anche la stessa sofferenza umana è stata redenta. Cristo — senza nessuna colpa propria — si è addossato «il male totale del peccato». L’esperienza di questo male determinò l’incomparabile misura della sofferenza di Cristo, che diventò il prezzo della redenzione. Di questo parla il Carme del Servo sofferente in Isaia. A loro tempo, di questo parleranno i testimoni della Nuova Alleanza, stipulata nel sangue di Cristo. Ecco le parole dell’apostolo Pietro dalla sua prima Lettera: «Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma col sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia» [1Pt 1, 18-19]. E l’apostolo Paolo nella Lettera ai Galati dirà: «Ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso» [Gal 1,4], e nella prima Lettera ai Corinzi: «Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!» [1Cor 6,20]. Con queste ed altre simili parole i testimoni della Nuova Alleanza parlano della grandezza della redenzione, che si è compiuta mediante la sofferenza di Cristo. Il Redentore ha sofferto al posto dell’uomo e per l’uomo. Ogni uomo ha una sua partecipazione alla redenzione. Ognuno è anche chiamato a partecipare a quella sofferenza, mediante la quale si è compiuta la redenzione. E’ chiamato a partecipare a quella sofferenza, per mezzo della quale ogni umana sofferenza è stata anche redenta. Operando la redenzione mediante la sofferenza, Cristo ha elevato insieme la sofferenza umana a livello di redenzione. Quindi anche ogni uomo, nella sua sofferenza, può diventare partecipe della sofferenza redentiva di Cristo.>>. Ciò significa che ogni cristiano, con la sua sofferenza unita a quella di Cristo “completa” quella di Cristo a favore del suo corpo che è la Chiesa, germe di umanità nuova, come afferma l’apostolo Paolo: «Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa» (Col 1, 24). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, donaci la luce e la grazia di scoprire e vivere il valore salvifico di ogni piccola e grande sofferenza sperimentata nella nostra esistenza quotidiana…>>. Buon cammino con Cristo Redentore…  P. Antonio Santoro omi

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