Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo. Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore. Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo. Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore. Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».>> (cfr Lv 19,1-2.11-18). “Siate Santi!” Il nostro Dio ci chiede di essere “santi” e ci indica anche la strada per diventare santi, cioè uniti sempre più a Lui. E la “via” non è quella di fare chissà quali atti eroici, ma è la via dell’amore concreto e quotidiano al prossimo. Questa è la “legge” scritta, da sempre, nel cuore di ogni essere umano perché, tutti creati “ad immagine e somiglianza” di Dio.  Gesù va oltre: ci chiede di farci prossimo, ci rivela che il bene fatto a chi ha bisogno viene fatto a Lui: <<Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.>> (cfr il Vangelo di oggi: Mt 25,31-46). Il tempo di Quaresima è un tempo propizio per “allenarci” nel vivere la “prossimità”, l’essere accanto, nei modi più diversi, a chi ha bisogno: piccoli-grandi gesti di amore concreto., così col nostro “mattoncino” d’amore, contribuiremo a costruire la fraternità universale.  Le occasioni non mancano… Con questa consapevolezza, preghiamo: << Le tue parole, Signore, sono spirito e vita>>.

Buon cammino per una Quaresima di prossimità! P. Antonio Santoro omi

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