Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. […] In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro». >> (cfr Mc 3,22-30). A proposito del peccato contro lo Spirito Santo, riporto due riflessioni: una dell’esegeta P. Angelico Poppi e l’altra di San Giovanni Paolo II. Poppi afferma: << Il peccato contro lo Spirito Santo degli scribi consiste nella loro pervicacia e ostinazione. Essi chiudono volontariamente gli occhi dinanzi alle prove luminose, offerte da Dio nei miracoli di Gesù, per condurli alla fede. In tal modo si precludono la via della salvezza, che passa necessariamente attraverso Cristo>> (“Sinossi didattico-pastorale dei quattro vangeli”). <<“La “bestemmia” (di cui si tratta) – afferma S. Giovanni Paolo II –  non consiste propriamente nell’offendere con le parole lo Spirito Santo; consiste, invece, nel rifiuto di accettare la salvezza che Dio offre all’uomo mediante lo Spirito Santo, e che opera in virtù del sacrificio della croce . . . Se la bestemmia contro lo Spirito Santo non può essere rimessa né in questa vita né in quella futura, è perché questa “non-remissione” è legata, come a sua causa, alla “non-penitenza”, cioè al radicale rifiuto di convertirsi . . . Ora la bestemmia contro lo Spirito Santo è il peccato commesso dall’uomo, che rivendica un suo presunto “diritto” di perseverare nel male – in qualsiasi peccato – e rifiuta così la redenzione . . . (Esso) non permette all’uomo di uscire dalla sua autoprigionia e di aprirsi alle fonti divine della purificazione delle coscienze e della remissione dei peccati” (“Dominum et vivificantem”, 46). È l’esatto rovesciamento della condizione di docilità e di comunione col Padre, in cui vive Gesù orante e operante, e che egli insegna e raccomanda all’uomo come atteggiamento interiore e come principio di azione.>> (Ud. Gen., 25/07/1990). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, donaci docilità di mente e di cuore per accogliere la testimonianza luminosa di una moltitudine immensa di credenti in Cristo Gesù in duemila anni di storia del cristianesimo>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

Commenti disabilitati su Frammenti di Luce.