Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.

Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».

Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».>> (Mc 2,1-12). «Non ci si salva da soli!». Questa frase, ormai da qualche tempo, la sentiamo ripetere spesso. Come esseri umani siamo membra di un corpo: l’umanità! Come cristiani siamo membra di un corpo: la Chiesa! Per questa verità reale siamo interdipendenti: abbiamo bisogno gli uni degli altri! Il paralitico della narrazione evangelica non poteva salvarsi da solo, ha avuto bisogno dell’aiuto di altri che hanno fatto bene la loro parte. Gesù ha fatto benissimo la sua!  E la sua parte è sempre un amore senza misura. Come cristiani, questa testimonianza e questa speranza siamo chiamati a donare. In merito ci è di luce un “pensiero” di Frère Roger di Taizé: <<Sei secoli dopo Cristo un pensatore cristiano, Isacco di Ninive, scriveva queste parole di fuoco: «Dio non può che donare il suo amore». Chi coglie questa luminosa realtà comincia ad interrogarsi: come trasmettere una speranza così salda? >> (“In Te la pace del cuore”, p.11). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, ravviva in noi la speranza della vittoria dell’amore misericordioso oltre ogni peccato e segno contrario… >>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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