Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Figlioli, se sapete che Dio è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui. Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.>> (cfr 1Gv 2,29-3,6). Nel DNA di ogni creatura umana c’è il “gene” dell’amore filiale di Dio, il gene della “figliolanza divina”. Ci scandalizza questa verità? La riteniamo fantasiosa, impossibile? Pensiamo che sia la proiezione di un desiderio di dare senso alla propria esistenza? Proiezione del desiderio di conoscere un’«Origine», un «Volto», quindi una «Paternità» che colmi il senso di «orfanezza» che non raramente oscura o angoscia il cuore dell’essere umano? Attenti a non farci risucchiare nel «non senso» della nostra esistenza e del nostro «destino» eterno. È questa la grande tentazione che ispira il menzognero fin dal Principio: il diavolo! Fidiamoci, invece, di chi ha fatto esperienza viva del Verbo della Vita, del Figlio unigenito: è in Lui che siamo figli nel Figlio Gesù! Come ogni autentica figliolanza umana nasce dall’amore, così la figliolanza divina nasce da un amore speciale: il «grande amore che ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio». E per togliere ogni tentazione di dubbio, l’apostolo Giovanni ribadisce: «Siamo “realmente” figli di Dio»!  Cerchiamo di essere fieri della nostra identità: figli di Dio! È un dono inestimabile, ma è anche una sfida, un compito che non ammette soste. «Figli di Dio»! Quale grande onore e quale grande tesoro! Oh se ci credessimo veramente!!! Non ci sarebbero né guerre tra popoli ed etnie; né conflitti, tra sostenitori di differenti e opposte ideologie o, comunque differenti visioni della realtà. Non ci sarebbero inimicizie e conflitti nelle famiglie e tra di esse, così nelle aggregazioni, comunità e nei gruppi variamente intesi … Con questa consapevolezza, preghiamo con la meravigliosa preghiera che Gesù ci ha insegnato, proprio per fare continua e costante «memoria» di essere figli di Dio e, quindi, chiamati a vivere le nostre relazioni nella sincera fraternità, anche quando può accadere di essere «usati»: << Padre nostro…>>. Con uno sguardo filiale verso Dio e fraterno verso gli altri, serena giornata!

P. Antonio Santoro omi

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