Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. […] Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».

>> (cfr Lc 1,5-25). “Ambedue erano giusti … Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita …”. Ecco l’insegnamento anche per noi: Dio esaudisce la preghiera del “giusto”, cioè di colui che, consapevole della sua fragilità, cerca e vive nella volontà di Dio mettendo in pratica i suoi comandamenti, che Gesù racchiude nell’unico comandamento dai due volti: amore a Dio e al prossimo. Zaccaria crede ma non fino al punto di andare oltre i criteri semplicemente umani.  E, diversamente da Maria, rimane nell’incertezza, non crede che nulla è impossibile a Dio. Ma Dio va oltre il limite di Zaccaria e del nostro … L’esperienza di Zaccaria ci insegna che siamo chiamati a fidarci di Dio, sempre, e possiamo farlo imparando ad ascoltarci in profondità, là dove lo Spirito ci parla. In merito, affermava il cardinale belga Suenens (1904 – 1996): << Beati quelli che sanno ascoltare in profondità, perché udranno Dio! A noi sembra incredibile che Dio ci parli, eppure egli lo fa ininterrottamente. E perché allora non udiamo la sua voce? Semplicemente perché non stiamo in ascolto. La sua lunghezza d’onda egli la rivela a chi lo prega e l’ascolta in silenzio.>>. Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, disponi sempre il nostro cuore e la nostra mente alla semplicità e beatitudine dell’ascolto…>>. Nell’ascolto di Dio che ci parla, Buona Novena di Natale!

P. Antonio Santoro omi

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