Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A. VII Giornata Mondiale dei Poveri. <<In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”». >> (cfr Mt 25,14-30). Il seguito della parabola narra che anche colui che aveva ricevuto due talenti ne ha fatti fruttificare altri sue. Invece, colui che ne aveva ricevuto uno, andò a sotterrarlo per paura di perderlo e accusando il “padrone” di essere “duro”. In realtà, però, egli difendeva se stesso, la sua pigrizia, accusando … Cosa che capita frequentemente nei rapporti dentro le famiglie e fuori …  * La parabola è collocata all’interno del “discorso escatologico”, cioè degli “ultimi tempi”… *I “talenti” vanno intesi come doni di natura e di grazia: dati alle singole persone, agli sposi, alle famiglie, alle comunità ecclesiali … per il bene di altri, soprattutto di chi ha più bisogno. *Siamo consapevoli dei doni, capacità, doti, risorse che il Signore ci dona? *Il nostro rapporto con Dio è caratterizzato dalla “paura” (perché lo riteniamo un tiranno, come il terzo servo della parabola), oppure dalla fiducia che ci spinge a far fruttificare i doni-carismi ricevuti? *Soffermiamoci a riflettere (e trarne le debite conseguenze) su quel dono specifico che il Creatore ci ha fatto creandoci “a sua immagine”, inscrivendo nella natura umana di ogni uomo e di ogni donna la capacità e la responsabilità del dono sincero di sé e della comunione, cioè della reciprocità del dono, quindi, della fraternità universale e della solidarietà. * Oggi si celebra la “VII Giornata Mondiale dei Poveri”. Papa Francesco nel suo Messaggio, commentando l’esperienza di Tobi, narrata nel Libro di Tobia, afferma: <<Tobi, nel momento della prova, scopre la propria povertà, che lo rende capace di riconoscere i poveri. È fedele alla Legge di Dio e osserva i comandamenti, ma questo a lui non basta. L’attenzione fattiva verso i poveri gli è possibile perché ha sperimentato la povertà sulla propria pelle. Pertanto, le parole che rivolge al figlio Tobia sono la sua genuina eredità: «Non distogliere lo sguardo da ogni povero» (4,7). Insomma, quando siamo davanti a un povero non possiamo voltare lo sguardo altrove, perché impediremmo a noi stessi di incontrare il volto del Signore Gesù. E notiamo bene quell’espressione «da ogni povero». Ognuno è nostro prossimo. Non importa il colore della pelle, la condizione sociale, la provenienza… Se sono povero, posso riconoscere chi è veramente il fratello che ha bisogno di me. Siamo chiamati a incontrare ogni povero e ogni tipo di povertà, scuotendo da noi l’indifferenza e l’ovvietà con le quali facciamo scudo a un illusorio benessere.>> (13,/06/2023). *Gesù nella parabola ci stimola a fidarci di quel Dio che per primo si è fidato di noi concedendoci molto credito: i molti talenti, a ciascuno secondo il suo disegno di salvezza, per il bene e l’utilità di tutti…! Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, aiutaci a “non distogliere lo sguardo dal povero” e a riconoscere e servire in lui il volto umano e divino di Cristo Gesù.>>. Serena domenica! P. Antonio Santoro omi

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