Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!». Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione». >> (Lc 17,20-25). «Il regno di Dio è in mezzo a voi!». Come riconoscerlo? Oggi vorrei mettere in evidenza la “fonte e il culmine” di questo “Regno”: la Presenza del Signore Gesù nella “liturgia”.  A questo riguardo, mi sembra che sia molto utile e vitale conoscere quando afferma il Concilio Vaticano II nella costituzione sulla Sacra Liturgia (“Sacrosanctum Concilium”): <Per realizzare un’opera così grande [l’opera della salvezza mediante la Chiesa, cfr n. 6], Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, e in modo speciale nelle azioni liturgiche. È presente nel sacrificio della messa, sia nella persona del ministro, essendo egli stesso che, «offertosi una volta sulla croce, offre ancora se stesso tramite il ministero dei sacerdoti», sia soprattutto sotto le specie eucaristiche. È presente con la sua virtù nei sacramenti, al punto che quando uno battezza è Cristo stesso che battezza. È presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura. È presente infine quando la Chiesa prega e loda, lui che ha promesso: « Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io, in mezzo a loro » (Mt 18,20). Effettivamente per il compimento di quest’opera così grande, con la quale viene resa a Dio una gloria perfetta e gli uomini vengono santificati, Cristo associa sempre a sé la Chiesa, sua sposa amatissima, la quale l’invoca come suo Signore e per mezzo di lui rende il culto all’eterno Padre. Giustamente perciò la liturgia è considerata come l’esercizio della funzione sacerdotale di Gesù Cristo. In essa, la santificazione dell’uomo è significata per mezzo di segni sensibili e realizzata in modo proprio a ciascuno di essi; in essa il culto pubblico integrale è esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo, cioè dal capo e dalle sue membra. Perciò ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della Chiesa ne uguaglia l’efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado.>> (n. 7). Siamo consapevoli di questa enorme ricchezza che è un dono immenso per tutti e per ciascuno? Accogliamo il dono della Presenza del Signore partecipando alle azioni liturgiche, soprattutto alla s. Messa, che non va considerata un “precetto” ma un “dono” impagabile? Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, donaci lo sguardo della fede per vedere/credere nella Presenza del Signore Gesù nelle celebrazioni liturgiche e nel volto di chi ha bisogno …>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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