Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, o governanti di tutta la terra. Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli, che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni. Dal Signore vi fu dato il potere e l’autorità dall’Altissimo; egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi: pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio. Terribile e veloce egli piomberà su di voi, poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto.

Gli ultimi infatti meritano misericordia, ma i potenti saranno vagliati con rigore. Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno, non avrà riguardi per la grandezza, perché egli ha creato il piccolo e il grande e a tutti provvede in egual modo. Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile. Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole, perché impariate la sapienza e non cadiate in errore. Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo, e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa. Bramate, pertanto, le mie parole, desideratele e ne sarete istruiti.>> (Sap 6,1-11). Osservando quanto accade nel nostro mondo, trovo di grande attualità questo testo scritto oltre duemila anni fa. Chi è posto in autorità, quindi a governare, è chiamato ad adoperarsi per il vero “bene comune”. A fondamento di questo bene c’è la giustizia che conduce ad una pace vera, riconoscendosi davvero “fratelli tutti”. La “severità” di Dio nei riguardi di chi si serve del potere per dominare e non per il bene integrale delle persone, è in vista della conversione di chi gestisce la “cosa pubblica” mettendo al centro sempre e comunque gli interessi individuali o collettivi di un piccolo gruppo e/o di una nazione, o di un popolo. Ogni autorità viene da Dio per il bene di tutti e di ciascuno: per questo parliamo di “bene comune”! Occorre educarsi a questo bene fin dalla più tenera età: in famiglia, a scuola, ed in ogni altro luogo di aggregazione sia esso religioso che laico, sport compreso. Un buon “allenamento” è educarsi a fare piccoli, quotidiani gesti di “gratuità”! Questo allenamento genera e consolida una “mentalità”, una propensione a tenere insieme il legittimo bene personale ed il “bene comune”: in famiglia come altrove, soprattutto quando si hanno ruoli di particolare responsabilità in ambito politico-amministrativo, culturale, civile, religioso. Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, fa’ che viviamo gli impegni e i ruoli che abbiamo come “servizio” finalizzato al vero “bene comune”: della famiglia-della società-della Chiesa-delle Nazioni-dei Popoli, confidando che questa visione non è un’utopia, ma desiderio e volontà di contribuire a edificare la “civiltà dell’Amore”, il cui pieno compimento è oltre l’orizzonte umano …>>. Serena giornata!

 P. Antonio Santoro omi

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