Frammenti di luce

Frammenti di Luce

 San Matteo, Apostolo ed Evangelista – Festa.

<<In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». >> (cfr Mt 9.9-13). Sì, dobbiamo <<imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”.>>. Non si tratta d’imparare una teoria. La “misericordia” non è un’idea, un pensiero; non s’impara mediante ragionamenti raffinati o sui libri. La misericordia s’impara alla scuola del Vangelo, alla sequela di Cristo Gesù, avendo come compagni di viaggio Madre, i santi, nella comunione con la Chiesa così come è: con la grandezza dei suoi doni e la miseria dei suoi membri… La misericordia s’impara riconoscendosi bisognosi di perdono perché il cuore e la mente sono inquinati da errori e peccati.  La misericordia s’impara tenendo lo sguardo fisso su Gesù, il Crocifisso risorto: il Cristo misericordioso, con la sua mano sempre benedicente e dal cui cuore sgorga una sorgente inesauribile di grazia che lava le sozzure dei nostri peccati e cicatrizza le nostre ferite; grazia, che da “miseri” ci trasforma di continuo in “misericordiosi”, e quindi canali della misericordia di Dio per altri … Quando sperimentiamo la misericordia e ne siamo testimoni, il Vangelo fa breccia nel cuore delle persone per la sua bellezza, attualità, freschezza. In merito è molto bello quanto affermava Frère Roger di Taizé: <<Quando questa comunione che è la Chiesa si fa limpida nella ricerca dell’amore e del perdono, allora traspare la realtà del Vangelo nella sua freschezza. Entreremo presto in questa primavera della Chiesa? >> (“In la pace del cuore”, p.106). Il “mondo” attende, anche senza saperlo, questa testimonianza della Chiesa, di noi, ciascuno, membri della Chiesa! In questa testimonianza sta il cuore dell’evangelizzazione con tutte le sue benefiche conseguenze. Con questo sguardo pieno di speranza, preghiamo: <<Santo Spirito, fa’ che ciascuno di noi, si renda disponibile a coltivare il seme della misericordia nel campo del proprio cuore, delle proprie relazioni dentro e fuori della famiglia, negli ambienti di lavoro e nelle nostre comunità ecclesiali e religiose…>>. Auguri e la nostra corale preghiera per chi porta il nome di Matteo. Una preghiera particolare per il Presidente della CEI, cardinale Matteo Maria Zuppi. Serena giornata!

 P. Antonio Santoro omi

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