Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

Esaltazione della Santa Croce – Festa. << In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».>> (Gv 3,13-17).. Chissà quante volte anche noi, con parole diverse o con quelle del Salmo 8, con lo sguardo pieno di stupore, ci siamo rivolti a Dio: <<O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?>> (Salmo 8,2.4-5). La risposta al “perché” ce la dà Gesù stesso nel colloquio con Nicodemo, come leggiamo nel Vangelo di oggi. Non c’è altra ragione per la quale Dio, Creatore e Redentore, si prende cura di ogni sua umana creatura, sì di ognuna, anche se non lo sai, anche se lo rifiuti: Solo per Amore, e un Amore di misericordia. Se da una parte, in fondo al nostro cuore, desideriamo e vogliamo questo amore, dall’altra, facciamo fatica ad accettare, a credere a questo amore diretto ad ognuno: a me, a te … in qualunque condizione ci si trovi. Anche in una condizione di peccato, di ribellione, di rifiuto di Lui? SI’! Perché “Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. È proprio per questo che, in uno dei formulari dell’atto penitenziale all’inizio della s. Messa, il sacerdote dice: <<Signore, che non sei venuto a condannare ma a perdonare, Kyrie, eléison>>. Oggi, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, sostando dinanzi al Crocifisso, rivelazione la più radicale dell’amore misericordioso di Dio, possiamo così pregare: <<Dio di misericordia, quando ci è difficile avere fiducia in te, perché inquietarci? Essere alla tua presenza in un silenzio tranquillo, è già pregare. E tu, tu comprendi tutto di noi. Anche solo un sospiro può essere preghiera.>> (Frère Roger di Taizé, “In te la pace del cuore”, p.104). Serena giornata!

P. Antonio Santoro omi

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