Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».>> (Mt 12,1-8). Impariamo da Gesù – “signore del sabato” e volto misericordioso del Padre – a dare il giusto valore alle “norme”, mettendo però sempre al centro la persona e, quindi, l’attenzione ai suoi bisogni sia di ordine spirituale che materiale. In un’epoca – la nostra! – in cui le “carte dei diritti” si moltiplicano, non è per nulla scontato che la “persona”, ogni persona, sia davvero messa al centro nella formulazione delle leggi e nella loro attuazione; così pure in ogni altro ambito della vita politica, sociale, culturale, sanitaria, lavorativa e perfino religiosa. Molte sono le “dichiarazioni d’intenti”, ma ancora tanto è il cammino da fare perché ogni persona umana sia veramente vista e trattata nella sua singolare dignità, valore, progettualità, in modo particolare la persona-donna! Vale la pena ricordarci quanto già il filosofo Immanuel Kant, affermava: << Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo>>.  Così pure ricordarci uno dei capisaldi della Dottrina sociale della Chiesa: il primato della persona (cfr “Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa”, nn. 106-107 e tutto il cap. terzo del Compendio). Questa è sempre un fine, mai un mezzo, fosse anche per un nobile fine; perché il fine non giustifica i mezzi, ma sceglie i mezzi in ordine al fine. Con questa consapevolezza e con stupore, preghiamo: <<O Signore nostro Dio, quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi? >> (Dal Salmo 8). Serena Giornata! P. Antonio Santoro omi

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