Frammenti di Luce

<<L’angelo del Signore mostrò a me, Giovanni, un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni. E non vi sarà più maledizione. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello: i suoi servi lo adoreranno; vedranno il suo volto e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte, e non avranno più bisogno di luce di lampada né di luce di sole perché il Signore Dio li illuminerà. E regneranno nei secoli dei secoli. E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».>>(cfr Ap 22,1-7). Oggi termina l’Anno liturgico e la Chiesa ci fa leggere un brano del Libro dell’Apocalisse che ci proietta alla fine della storia. Il Libro dell’Apocalisse è il libro della rivelazione del progetto salvifico di Dio che si va realizzandosi nella storia dell’umanità e del cosmo fino al suo pieno compimento. È un Libro profetico con due obiettivi fondamentali. Il primo: Sostenere i cristiani nella fede in Cristo Gesù per superare le persecuzioni di quel tempo (fine I secolo dopo Cristo) e, quindi, di ogni tempo. Secondo: Profetizzare la vittoria finale di Cristo sulle forze del male e sul maligno e portare a pieno compimento il suo regno dove non ci sarà più né dolore né morte. L’Apocalisse, dunque, è il libro della speranza cristiana! Di questa speranza ci fa prendere rinnovata consapevolezza il “Tempo di Avvento” che comincia questa sera con la preghiera dei vespri. L’Avvento è tempo di “attesa”: cammino di certa speranza dell’incontro con Cristo Gesù. Pertanto, preghiamo:<<Vieni, Signore Gesù!>>. Serena giornata!

P. Antonio Santoro omi