Frammenti di Luce 2

Frammenti di Luce

Nostro Signore Gesú Cristo Re dell’Universo. << In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». >> (cfr Lc 23,35-43). Guardando Gesù in croce, cambia in modo radicale il significato di re, di regno. Chi regna non comanda, ma serve fino a donare tutto se stesso fino al dono totale della sua vita. Egli domina sì, ma domina su ogni forma di male e sul maligno. In Gesù, con Lui e per Lui, il male non è l’ultima parola. Se Cristo fosse sceso dalla croce, allora sì che il male avrebbe vinto su di Lui, e noi non avremmo potuto avere alcuna possibilità di vincere il male. Per questo si dice che la croce è il trono regale di Cristo! Dinanzi a questo evento la logica umana va in tilt! Bisogna fidarsi solo di Gesù che passando per il crogiuolo della croce ci porta con sé nel suo “regno”, nel suo “paradiso”: luogo di assoluta assenza di male, perché ognuno è assimilato al Sommo Bene. Sulla terra, ancora pellegrini, verso quella meta, i cittadini del suo regno – quindi anche ciascuno di noi! – sono coloro che si adoperano per il bene, seminatori e coltivatori del buon grano, arginando così, sempre più, ogni forma di male. Pertanto la domanda fondamentale che ogni giorno siamo chiamati a porci è: Chi è che regna dentro di me: Cristo o il mio io? Vivo per Cristo o vivo per me stesso, i miei interessi, il mio successo? Dalla risposta a queste domande, la vita di ognuno prende una direzione piuttosto che un’altra. Con Cristo contribuiamo a costruire il suo Regno di amore nella prospettiva dell’eternità; chiusi nel proprio io la vita diventa un campo di battaglia… Gesù non è sceso dalla croce né ha convocato il suo esercito per difendersi. Egli ha continuato ad amare, ha continuato a regnare alla maniera di Dio e non secondo la logica di questo mondo. Egli, dal trono della sua croce, conferma che è venuto per la salvezza dei peccatori e fa sgorgare dal suo cuore la sorgente inesauribile della dell’infinita misericordia di Dio. Con questa consapevolezza e fede, preghiamo: <<Santo Spirito, fa che ogni cristiano si adoperi, lì dove vive, per diventare operatore di bene, di giustizia, di pace, testimone e artefice di misericordia. Serena Domenica!

P. Antonio Santoro omi

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