Frammenti di luce

Frammenti di Luce. 12 Settembre 2022. Santissimo Nome di Maria.

<<Fratelli, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio. Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova. Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo! Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri. >> (1Cor 11,17-26.33). Già fin dalle prime comunità cristiane esistevano divisione tra i cristiani. Questo ci scandalizza? Se ascoltiamo il nostro cuore impariamo che siamo sempre chiamati a discernere l’azione di Dio nella nostra vita dall’influsso del diavolo che ispira sempre divisioni dentro la persona, dentro le famiglie, nelle comunità, nella società e tra popoli e nazioni. Sappiamo che per molti e molti anni, all’inizio del cristianesimo, i cristiani si riunivano nelle case per la preghiera e per celebrare l’Eucaristia. Per questo le famiglie venivano chiamate <<chiese domestiche>>. Ma talvolta accadeva qualcosa di molto spiacevole. Proprio a causa anche delle divisioni, i ricchi portavano alimenti in abbondanza che consumavano tra di loro fino ad ubriacarsi, senza condividerli con i poveri della comunità. Paolo non poteva tollerare che si celebrasse il mistero grande della comunione senza vivere nei fatti e nelle relazioni la comunione. Nutrirsi dell’Eucaristia, quindi, “fare la comunione” senza viverla, era ed è davvero una contraddizione ed uno scandalo. Non rassegniamoci alle nostre contraddizioni, ma invochiamo il dono dello Spirito per superarle: <<Santo Spirito, Persona-Comunione tra il Padre e il Figlio, rendi docile il nostro cuore per essere e diventare artefici effettivi di comunione lì dove viviamo ed operiamo.>>. Auguri e la nostra corale preghiera per chi porta il nome di Maria. In comunione, serena giornata!

P. Antonio Santoro omi

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