Frammenti di Luce. 9 Agosto 2022.
Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein). Patrona d’Europa. Festa.
<< Così dice il Signore: «Ecco, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell’amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore».>> (Os 2,16b.17b.21-22). Il Signore ha fatto di Edith Stein la sua sposa per sempre… Ella, ebrea di nascita e di religione, filosofa e insegnante di filosofia in Germania, si convertì alla fede cattolica, entrò nell’Ordine delle Carmelitane Scalze. Edith passò attraverso non poche sofferenze, fino ad abbracciare la croce del martirio, uccisa in una camera a gas nel campo di concentramento di Auschwitz. Oggi, è proprio lei, con la sua testimonianza, ad offrirci preziosi spunti di meditazione sulla potenza salvifica della “croce”. <<La fede nel Crocifisso – la fede viva, accompagnata dalla dedizione amorosa – è per noi la porta di accesso alla vita e l’inizio della futura gloria. Per di più, la croce è il nostro unico vanto: «Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo» (Gal 6, 14). Chi si è messo dalla parte del Cristo, risulta morto per il mondo, come il mondo risulta morto per lui. Egli porta nel suo corpo le stimmate del Signore (cfr. Gal 6, 17); è debole e disprezzato nell’ambiente degli uomini, ma appunto per questo è forte in realtà, perché nelle debolezze risalta pienamente la forza di Dio (cfr 2 Cor 12, 9). Profondamente convinto di questa verità, il discepolo di Gesù non solo abbraccia la croce che gli viene offerta, ma si crocifigge da sé: «Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri» (Gal 5, 24). Essi hanno ingaggiato una lotta spietata contro la loro natura, per liquidare in se stessi la vita del peccato e far posto alla vita dello spirito. È quest’ultima sola quella che importa. La croce non è fine a se stessa. Essa si staglia in alto e fa da richiamo verso l’alto. Quindi non è soltanto un’insegna, è anche l’arma vincente di Cristo, la verga da pastore con cui il divino Davide esce incontro all’infernale Golia, il simbolo trionfale con cui egli batte alla porta del cielo e la spalanca. Allora ne erompono i fiotti della luce divina, sommergendo tutti quelli che marciano al seguito del Crocifisso.>> (Da «Scientia Crucis» di S. T. Benedetta della Croce). Illuminati da questa esperienza, preghiamo: <<Santo Spirito, convertici alla potenza salvifica della Croce …>>. Confidando nel Crocifisso, serena giornata!
P. Antonio Santoro omi