Frammenti di luce

Frammenti di Luce. 15 Aprile 2022.

Venerdì Santo – Passione del Signore. <<Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.>> (cfr Fil 2,8-9). Oggi continuiamo la nostra meditazione sul valore salvifico del dolore illuminati dall’esperienza della serva di Dio Chiara Lubich e della sua scelta di “Gesù abbandonato”, così come ne parla nel suo libro “Il grido”. <<Ogni nostro dolore ci appariva un volto di Gesù abbandonato da amare e volere per essere con Lui, come Lui, onde dare anche noi, in unione con Lui, con la nostra sofferenza amata, la vita a noi e a molti. Entrando in questa via dell’unità avevamo scelto Lui solo: in uno slancio d’amore avevamo deciso di soffrire con Lui, come Lui. Ebbene, l’esperienza fatta da tutti è che Dio, solo amore, non si lascia vincere in generosità e muta, per un’alchimia divina, il dolore in amore. E questo equivale a dire che ci faceva Gesù, sperimentato in noi per i doni del suo Spirito, doni che l’amore sintetizza. Noi costatavamo che, appena si godeva di un qualsiasi dolore, per essere come Lui abbandonato che si riabbandonava al Padre, e poi si continuava ad amarlo, facendo la volontà di Dio del momento seguente, il dolore, se spirituale, in genere, spariva, se fisico, diveniva giogo leggero. Il nostro amore puro, e cioè il nostro godere del dolore, al contatto col dolore lo tramutava in amore; in certo modo lo divinizzava, quasi proseguiva in noi – se così possiamo dire – la divinizzazione che Gesù fece del dolore. E dopo ogni incontro con Gesù abbandonato, amato, trovavamo Dio in un modo nuovo, più faccia a faccia, in un’unità più piena. Tornavano la luce e la gioia, e con esse la pace, che sono frutto dello Spirito. Quella pace particolare che Gesù ha promesso, per ottenere la quale – così sentivamo – occorreva fare del tormento, dell’angoscia, delle agonie dell’anima, dei turbamenti, delle tentazioni un’occasione per amare Dio. Lo vedevamo poi in ogni fratello sofferente … Così, con Lui le persone si trasformavano e il non senso del dolore acquistava senso>>. In questa luce, preghiamo: <<In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; difendimi per la tua giustizia. Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.>> (Dal Salmo 30/31). Buona Settimana Santa!

P. Antonio Santoro omi

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