Frammenti di luce

Frammenti di Luce. 28 Marzo 2022.

<<Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!».  >> (cfr Gv 4,43-54). <<Nel programma messianico di Cristo, che è insieme il programma del Regno di Dio, la sofferenza è presente nel mondo per sprigionare amore, per far nascere opere di amore verso il prossimo, per trasformare tutta la civiltà umana nella « civiltà dell’amore ». In questo amore il significato salvifico della sofferenza si realizza fino in fondo e raggiunge la sua dimensione definitiva. Le parole di Cristo sul giudizio finale permettono di comprendere ciò in tutta la semplicità e perspicacia del Vangelo. Queste parole sull’amore, sugli atti di amore, collegati con l’umana sofferenza, ci permettono ancora una volta di scoprire, alla base di tutte le sofferenze umane, la stessa sofferenza redentrice di Cristo. Cristo dice: « L’avete fatto a me ». Egli stesso è colui che in ognuno sperimenta l’amore; egli stesso è colui che riceve aiuto, quando questo viene reso ad ogni sofferente senza eccezione. Egli stesso è presente in questo sofferente, poiché la sua sofferenza salvifica è stata aperta una volta per sempre ad ogni sofferenza umana. E tutti coloro che soffrono sono stati chiamati una volta per sempre a diventare partecipi « delle sofferenze di Cristo »(1Pt 4,13). Così come tutti sono stati chiamati a « completare » con la propria sofferenza « quello che manca ai patimenti di Cristo »(Col 1,24). Cristo allo stesso tempo ha insegnato all’uomo a far del bene con la sofferenza ed a far del bene a chi soffre. In questo duplice aspetto egli ha svelato fino in fondo il senso della sofferenza.>> (Salvifici Doloris 30). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Rinnova, o Signore, il tuo popolo nell’anima e nel corpo; tu che non vuoi privarlo delle gioie della terra, fa’ che si rafforzi nei desideri del cielo. >>. Buon cammino di Quaresima!

P. Antonio Santoro omi

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