Frammenti di Luce. 27 Marzo 2022.
IV Domenica di Quaresima. <<Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.>> (2Cor 5,17-21). In modo tutto particolare in questo tempo di Quaresima, accogliamo il forte appello, anzi la “supplica” dell’apostolo Paolo “a lasciarci riconciliare con Dio”. Il Signore Gesù ci ha lasciato un un “luogo” specialisssimo per sperimentare con certezza la “riconciliazione” con Dio: lo sappiamo, è il “sacramento della riconciliazione”” o “confessione”. C’è chi pensa (e non sono pochi!!) di potersi riconciliare, confessare “direttamente” con Dio senza alcuna mediazione umana. Purtroppo è un’illusione, per quanto benevola. Se riflettiamo un pochino, ci rendiamo conto che , cominciando da noi esseri umani, già tra di noi, possiamo entrare in contattto con segni e simboli, quindi con gesti, azioni e parole. Per quanto una relazione interpersonale possa essere bella, profonda, intima, non può raggiungere la profondità del cuore dell’altro/a se non attraverso un linguaggio verbale e, soprattutto, non verbale, appunto, fatto di segni, gesti, simboli… Ciò vale ancor di più nella relazione con Dio. Ognuno di noi rifletta sulla modalità della sua relazione con Dio e si renderà conto della verità di quanto ci stiamo dicendo. Dunque, “lasciamoci riconciliare con Dio”. Come e dove? Nel sacramento della riconciliazione, con umiltà e fiducia (perchè ” a chi rimetterete i peccati saranno rimessi” – Gv 20, 21 ) e con gesti di carità (perchè “la carità copre una moltitudine di peccati” – 1Pt 4,8). Ravvivati in questa fede e fiducia, preghiamo: <<O Padre, che in Cristo crocifisso e risorto offri a tutti i tuoi figli l’abbraccio della riconciliazione, donaci la grazia di una vera conversione, per celebrare con gioia la Pasqua dell’Agnello.>> (Preghiera di Colletta). Buon cammino di Quaresima!
P. Antonio Santoro omi