Frammenti di luce

Frammenti di Luce. 14 Marzo 2022.

<< In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». >> (cfr Lc 6,36-38). “Gesù Cristo: La sofferenza vinta dall’Amore”. Gesù Cristo – “l’uomo dei dolori”, come lo prefigurava il profeta Isaia (53,3) – racchiude ed esprime in sé quell’interrogativo radicale sul senso della sofferenza, ma nello stesso tempo Egli <<porta il massimo della possibile risposta a questo interrogativo>> (Salvifici Doloris 18).  Solo Lui, in quanto Uomo-Dio, poteva vivere con incomparabile profondità ed intensità la sofferenza e <<abbracciare la misura del male contenuta nel peccato dell’uomo>> (SD 17). Cristo, con la sua missione salvifica, ha toccato << le stesse radici trascendentali>> del male e della sofferenza che sono fissate nel peccato e nella morte (cfr SD 14). Peccato e morte, quindi male e sofferenza, causate sia dal peccato delle origini, sia << dallo sfondo peccaminoso delle azioni personali e dei processi sociali nella storia dell’uomo>> (SD 15). Cristo, con la sua morte e risurrezione, vince il peccato e la morte. Egli, sebbene non elimini la sofferenza dall’esperienza storica dell’uomo, illumina, con la sua vita e con la sua parola, il senso della sofferenza umana svelandone il valore redentivo. Questo valore è espresso mirabilmente  da Cristo stesso nel colloquio con Nicodemo: <<Dio, infatti, ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio unigenito, perché chi crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.>> (Gv 3,16). Questa testimonianza di Gesù esprime l’essenza della soteriologia cristiana –  cioè della salvezza come liberazione dal male – e, quindi, svela anche il nucleo essenziale della risposta cristiana al problema della sofferenza. <<L’amore – afferma S. Giovanni Paolo II – è anche la fonte più ricca del senso della sofferenza, che rimane sempre un mistero: siamo consapevoli dell’insufficienza ed inadeguatezza delle nostre spiegazioni. Cristo ci fa entrare nel mistero e ci fa scoprire il « perché » della sofferenza, in quanto siamo capaci di comprendere la sublimità dell’amore divino… L’Amore è anche la sorgente più piena della risposta all’interrogativo sul senso della sofferenza. Questa risposta è stata data da Dio all’uomo nella Croce di Gesù Cristo.>> (SD 13). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, rendici partecipi della sublime sapienza salvifica di Cristo Crocifisso, perché, anche noi, ognuno, uniti a Lui, possiamo scoprire e vivere il valore salvifico della sofferenza, nelle sue molteplici espressioni, >>. Buon cammino di Quaresima!

P. Antonio Santoro omi

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