Frammenti di Luce. 20 Gennaio 2022.
<<In quei giorni, mentre Davide tornava dall’uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d’Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i tamburelli, con grida di gioia e con sistri. Le donne cantavano danzando e dicevano: «Ha ucciso Saul i suoi mille e Davide i suoi diecimila». Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dati mille. Non gli manca altro che il regno». Così da quel giorno in poi Saul guardava sospettoso Davide. Saul comunicò a Giònata, suo figlio, e ai suoi ministri di voler uccidere Davide. Ma Giònata, figlio di Saul, nutriva grande affetto per Davide. Giònata informò Davide dicendo: «Saul, mio padre, cerca di ucciderti. Sta’ in guardia domani, sta’ al riparo e nasconditi. Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Ciò che vedrò te lo farò sapere». Giònata parlò dunque a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non ha peccato contro di te, che anzi ha fatto cose belle per te. Egli ha esposto la vita, quando abbatté il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande salvezza a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?». >> (cfr1Sam 18,6-9; 19,1-7 ). In questa narrazione si rivela il cuore dell’essere umano: la gelosia fino a progettare l’eliminazione anche fisica dell’altro, e l’amicizia autentica. Saul non coglie il disegno di Dio su Davide. Non solo, ma vede Davide come un ostacolo alla grandezza della sua immagine e la consolidamento del suo potere senza che alcuno gli faccia ombra. Saul si lascia vincere dalla gelosia, ne è schiavo e perciò perde quella libertà di essere artefice nella realizzazione del disegno di salvezza di quel Dio che lo aveva scelto. Suo figlio, Gionata, rivela invece i sentimenti più nobili del cuore umano che sbocciano in vera amicizia nei confronti di Davide. Grazie a lui, Davide si salva. Gelosia e desiderio di autentica amicizia abitano il nostro cuore: a noi la scelta, sempre nuova, di assecondare l’una o l’altra. Un cammino di fede – o comunque genuinamente umano – ci rende capaci di gestire la gelosia e, quindi, il desiderio di possedere ed orientarlo positivamente in relazioni di dono di sè e, quindi, di amicizia: Illuminati dalla Parola di Dio, preghiamo: <<Santo Spirito, fa’ che cresciamo e ci relazioniamo nella libertà del cuore per essere amici di Dio e amici dell’uomo!>>. Serena Giornata!
P. Antonio Santoro omi