Frammenti di luce

7 Luglio 2020

<< Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».>> (cfr Mt 9,32-38 ). Gesù insegna con i fatti che, come Lui, la Sua Chiesa deve “andare”, deve essere Chiesa “in uscita”; d’altronde, lo ripete continuamente il Suo Vicario in terra, Papa Francesco. Non solo i “pastori”, ma ogni battezzato è chiamato ad uscire dal chiuso del suo “orticello” e vivere quella dimensione missionaria costitutiva della sua identità cristiana. La “missione” di Cristo, è la missione della Chiesa e di ogni singolo suo membro. C’è questa consapevolezza e convinzione nei battezzati, almeno in quelli che frequentano la messa domenicale e altri sacramenti? Papa Francesco, fin dall’inizio del suo Pontificato parla di “discepoli missionari”; non discepoli e missionari! Perché nella misura in cui seguiamo il Maestro non possiamo non essere missionari negli ambienti in cui viviamo e anche oltre, se lo Spirito ce lo chiede… Pregando per chiedere “operai” per la messe del Signore pensiamo sì ai pastori, ma anche a tutti i membri della Chiesa, perché in tutti si ravvivi il dono della “profezia”: il dono della testimonianza-missione con la vita e quando è necessario anche con la parola. Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Eterno Padre, manda nella tua messe, discepoli missionari secondo il cuore del Figlio tuo, animati dalla forza dello Spirito Santo consolatore>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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