Settimo Giorno
Settimo giorno della Novena alla Divina Misericordia. << In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.>> (cfr Lc 24,35-48). “Buona Pasqua!”. In questi, giorni, illuminati quotidianamente dalla Parola di Dio, stiamo approfondendo i contenuti di questo saluto augurale. «Pace a voi!» è l’augurio pasquale di Gesù ai suoi ancora storditi e sconvolti per quanto accaduto al loro Maestro. “Pace” è sì far cessare lo stridore mortale delle armi, ma è enormemente di più! “Pace” è l’anelito più profondo che sgorga dalle viscere del nostro essere sia individuale che collettivo. “Pace” dice ricomposizione, armonia delle parti … Purtroppo gli esseri umani sperimentiamo la fragilità della “nostra” pace e, spesso, l’assenza di essa, a causa della paura dell’altro. E per difenderci da noi stessi e dagli altri attacchiamo, ci facciamo la guerra; sempre e in modi E e tempi diversi, “stupidamente”, in conflitto e tutti perdenti! «Pace a voi!». La Pace di Gesù non è un’illusione di volersi bene, quindi a buon mercato. Essa è un dono, è il dono della Persona stessa di Gesù! Lo sappiamo, almeno con la testa: quando Lui è in noi e tra di noi, sperimentiamo e gustiamo quell’armonia che è frutto/riflesso della Sua Pace. Quando professiamo con le labbra la sua presenza, ma il cuore è pieno del nostro “io” , dei nostri interessi, delle nostre ragioni… non può esserci Pace. E questo fenomeno è costantemente sotto i nostri occhi. Per noi, ancora pellegrini sulle strade impolverate di questo mondo, la Pace del Crocifisso Risorto si realizza passando per la purificazione del cuore, della mente, delle relazioni. Essa, spesso, è la nostra “via crucis”, il nostro “calvario”, ma se uniti a Gesù, è anche la nostra “tomba vuota” : e vivremo “pacificati”, appunto, da “risorti”, in un continuo divenire pienamente tali… <<Signore Gesù, donaci sempre la Tua Pace per essere tuoi operatori di Pace!>>. «Pace a voi!», per dirci ancora Buona Pasqua! P. Antonio Santoro omi