Oasi della Misericordia
Signore Gesù, dinanzi a noi osserviamo i resti di una casa diroccata, una finestra con l’inferriata arrugginita, una croce in vetro cemento, una piccola porta che costituisce un’unità con la croce. Sono segni che evocano molte altre realtà: la persona e la famiglia con i loro vissuti, con le loro molteplici problematiche, sofferenze, contraddizioni e fallimenti.
L’inferriata arrugginita allude alla stanchezza e pesantezza del proprio vissuto, alla prigionia, alle chiusure e alle tante schiavitù della nostra esistenza, sperimentate nelle relazioni dentro e fuori le pareti domestiche.
Ma, l’ultima parola non è quella del muto dolore, del grido rabbioso, della disperazione, del non senso della vita.
La luce che traspare da quella croce è segno della Tua vittoria su ogni limite, dolore, negatività e peccato.
È segno di speranza! Quella luce è segno della sapienza e potenza della tua Croce che tu ci fai conoscere per la manifestazione e la potenza del tuo Spirito. Grazie allo Spirito, anche noi siamo chiamati a fare esperienza di «quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo», perché «queste ha preparato Dio per coloro che lo amano».
Quella piccola porta, sempre aperta, è un invito costante a lasciarci amare, a lasciarci guardare, a lasciarci attraversare e sanare da te, nostro Salvatore.
Ma, ciò è possibile passando dal mio e nostro mondo al tuo, dal mio e nostro sentire, pensare, agire al tuo.
Sì, Signore Gesù, Crocifisso Risorto, memori delle tue Parole eterne – “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo” – , adesso vogliamo passare, con umiltà, per quella porta, segno della nostra personale decisione di riprendere o iniziare, il “santo viaggio”, il cammino di santità, alla tua sequela, con maggiore consapevolezza e fermezza, confidando nella tua infinita Misericordia. (P. Antonio Santoro omi)
PREGHIERA
Terra, amata terra,
l’Aspromonte ti fa corona.
La natura t’inonda di profumi –
al centro della Piana
ti adorna di frutti e panorami,
abbracciata tra monti e mari.
Terra inzuppata di odio e sangue,
aneli redenzione
per la guarigione d’ogni cuore.
Semi di speranza,
Oasi! –
in una terra assai ferita.
Canto di natura
soffocato
da triste sommesso lamento,
rabbioso o rassegnato,
per cruenti efferati delitti.
Comunque,
da violenza, ostentata o velata,
calpestata è la dignità della tua Gente,
da sempre, per lo più, laboriosa e onesta.
E ancora,
quanta nostalgia di tuoi figli,
forzatamente migrati
in paesi lontani –
mentre altri, oggi,
lodevolmente, da Te ospitati.
Semi di misericordia,
Oasi! –
germogli di speranza,
e la nostra terra già
profuma d’umanità nuova.
Sei a casa, l’Oasi! –
come in un tempio,
tu che desideri e cerchi
la guarigione del proprio e altrui cuore.
Venite, venite Genti,
a quest’Oasi della Sua pace,
non per invocar
miracoli o altri segni prodigiosi –
ma disposti a diventare misericordiosi.
È dono di grazia
la Divina Misericordia
che purifica la memoria
rigenerando il cuore
e tutte le nostre relazioni.
A Voi tutti, cari Genitori,
di ieri e d’ogni tempo,
quest’Oasi dedichiamo –
gesto grato
per la vita a Noi donata,
in questa nostra Terra,
pur sempre amata.
Martino,
Santo della carità
grandemente venerato –
ispira le menti, addolcisci i cuori,
disponendo i tuoi veri devoti
all’edificazione di tempi migliori.
Eugenio,
come il tuo, il nostro cuore arda
d’amore per Cristo e la Sua Sposa.
Fa’ che in quest’Oasi impariamo,
oggi e sempre, di nuovo, a vedere –
noi stessi e gli altri,
ogni uomo e donna, sposi e famiglie, –
con lo sguardo misericordioso del cuore
del divino Sposo e Salvatore .
Vergine della Colomba,
lo Spirito del tuo Figlio,
Consolatore,
infonda con abbondanza
fiducia e speranza nei nostri cuori –
susciti, oggi e sempre,
per il disegno di quest’Opera,
missionari volontari benefattori.
Colomba dell’Amore,
in quest’ora di crescenti
conflitti e separazioni familiari,
eccoci,
come alle Nozze di Cana,
docili ad accogliere la Tua Parola,
devoti e supplici,
perché tuoi figli,
Madre ! –
nel Figlio Redentore.
Così la preghiera del Padre –
Padre nostro … – sgorga sempre
fiduciosa e nuova dai nostri cuori
purificati trasformati armonizzati
dallo Spirito Santo, Dono-Comunione,
del Trinitario Amore.
(P. Antonio Santoro omi)