Frammenti di luce

9 Agosto 2019

<< Così dice il Signore: «Ecco, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell’amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore».>> (Os 2,16b.17b.21-22).

Dio conduce nel “deserto”, non una vergine consacrata, ma la sua “sposa” infedele. Nella Bibbia viene utilizzata la simbologia sponsale – soprattutto da parte nei Profeti (Osea, Isaia, Ezechiele), per rappresentare al vivo la relazione d’amore tra Dio e il suo popolo, tra Dio ed ogni sua creatura. In questa ottica, l’infedeltà a Dio è considerata come “adulterio” perché si viene meno alla relazione con Dio-Amante, per impegnarsi in altre “relazioni”, scegliendo altri e altro… Per ritrovare l’autentica relazione con Dio bisogna lasciarsi condurre nel “deserto” e aprire il cuore alla voce dello Spirito e alla sua azione che purifica e “verginizza”… La vita dei santi dichiarati tali, e non solo loro, ci conferma la verità e la fattibilità di questo dinamismo dell’amore. <<Vieni, Santo Spirito, conducimi nel deserto della relazione con Dio, e parla al mio cuore perché io lo segua nella fedeltà al suo amore…>> Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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