Frammenti di luce

16 Febbraio 2019

<<Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». >> (cfr Gen 3,9-24).

Prima del “peccato originale” l’essere umano era in una condizione di “innocenza originaria”. Grazie ad essa l’uomo e la donna vivevano e godevano una “nudità senza vergogna”, vivevano nella “trasparenza” del “dono di sé”. Il peccato ha messo un velo sui loro (nostri !!) occhi, per cui è venuto meno quello sguardo “innocente” e, alla trasparenza del dono, è subentrato il “desiderio smodato” di possedere (= “concupiscenza”) l’altro/a, e, spesso, di godere usando l’altro/a … Dio, nel suo Figlio Gesù, cura sempre i nostri occhi, liberandoli da ogni impurità col collirio della sua misericordia e, da parte nostra, con la pratiche delle opere di misericordia corporali e spirituali. << Vieni, Santo Spirito, purifica il nostro sguardo e donaci la forza di ricominciare sempre con nuovo vigore … >>. Buona giornata! P. Antonio

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