Frammenti di luce

15 febbraio 2019

<<Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. >> (cfr Gen 3,1-8).

Come è capitato ai nostri “progenitori”, Adamo ed Eva, così ogni volta che pecchiamo, tendiamo a nasconderci, pensando che Dio sia fuori di noi, invece è dentro e non possiamo sfuggirgli. La Sua misericordia ci lascia la capacità di percepire la Sua presenza anche dopo il peccato, fosse quello più grave … Come è possibile ciò? Perché io, tu, noi, siamo più grandi del nostro peccato… !! Io sono più grande del mio peccato, perché io non sono il mio peccato! Noi, ciascuno, siamo e rimaniamo per sempre la creatura amata per la quale il nostro Dio dona tutto se stesso¬. E la Sua Parola, il suo gesto, il suo sguardo di misericordia, sono irrevocabili… Lasciamoci guardare, ed anche noi possiamo udire il passo di Dio nel giardino del nostro cuore … delle nostre relazioni … <<Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell’angoscia; quando irromperanno grandi acque non potranno raggiungerlo. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione. >> (Salmo 31/32). Buona giornata! P. Antonio

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