Frammenti di luce

27 Novembre 2018

<< Io, Giovanni, vidi: ecco una nube bianca, e sulla nube stava seduto uno simile a un Figlio d’uomo: aveva sul capo una corona d’oro e in mano una falce affilata.Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l’ora di mietere, perché la messe della terra è matura». Allora colui che era seduto sulla nube lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, tenendo anch’egli una falce affilata. Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, venne dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature». L’angelo lanciò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra>> (cfr Ap 14,14-19).

Utilizzando delle immagini già note all’Antico Testamento e agli interlocutori (mietitura del grano e vendemmia dell’uva), l’Autore sacro dell’Apocalisse, vuole assicurare i cristiani della certezza del “giudizio” di Dio sul comportamento degli esseri umani. Proprio perché ci sarà il “giudizio finale”, egli intende suscitare nei cristiani quel timore che induce ad una conversione permanente. Forse non ci piace sentir parlare di giudizio … Penso che non abbiamo nulla da temere se cerchiamo di camminare sulla via del Vangelo. E, poi, ci consola (almeno me!) che non saremo giudicati dagli uomini, ma da Dio che sa fare bene il suo “mestiere” armonizzando giustizia e misericordia. <<Santo Spirito, suscita in noi un santo timore filiale che sprigioni pensieri, sentimenti, azioni di conversione e d’ogni bene …>>. Buona giornata, P. Antonio

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