Frammenti di luce

19 Novembre 2017

《 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.》(cfr Mt 25, 14-30).

Il seguito della parabola dice che solo colui che ha ricevuto un talento non l’ha fatto fruttificare.
Oggi, la Parola di Dio ci offre una bella opportunità per riflettere sui “talenti” (→beni/doni) che il Signore ha dati ad ogni creatura …
Tra i tanti doni mi piace evidenziarne  uno, perché mi sembra particolarmente decisivo per dare dignità e senso ad ogni persona. Ecco il talento che ciascuno ha: la “vocazione” a diventare se stessi.
Dio, Creatore e Redentore, nel dono di ogni vita ha posto il seme della vocazione a realizzarsi pienamente come persone. In punto di morte,  Rabbi Sussja esclamò: 《Nel mondo futuro, non mi si chiederà: “Perché non sei stato Mosè? “; mi si chiederà invece:” Perché non sei stato Sussja? 》(Mattin Buber).
《Spirito Santo,  fa’ che abbia una conoscenza sempre più approfondita della mia vocazione,   perché si compia in me il tuo disegno di salvezza a beneficio di tutto il “Corpo”》. Buona Domenica! P. Antonio

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