Frammenti di luce

6 Gennaio 2017

《 Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».》(cfr Mt 2,1-12).

L’essere umano di ogni tempo, luogo, cultura, anche se in differenti modi e vie, cerca sempre la “stella”, la “luce” e la sua Sorgente… I Magi – cultori orientali della sapienza rappresentano non solo la mente ma anche il cuore dell’uomo in ricerca della Luce-Verità che non è un particolare sistema di saperi, ma è una persona: Gesù di Nazareth!  Seguono l’intuizione-ispirazione, le conoscenze a loro disposizione,  le indicazioni,  affrontano il rischio e la fatica del cammino, così pure il confronto col potente e crudele Erode.  Loro seguono la “stella”… E Dio, che è Luce, non li delude: essi lo adorano nella fragile carne di “quel” Bambino adagiato in una mangiatoia… Infinito stupore… !Capita sempre un po’ così: l’esperienza di ricerca della verità … della fede passa per l’evidenza- a volte sconcertante – della semplicità e della “fragilità” della carne… Solo imparando da Maria e Giuseppe a contemplare la fragile carne di quel Bambino, prima o poi, ci verrà rivelato il Suo mistero, e ci prostriamo ad adorarlo … 《Ti adoro, mio Dio, così fragile e vulnerabile, ti adoro con tutta la mia mente, il mio cuore, la mia anima, le mie forze…》. Apriamo mente e cuore al Signore Gesù che si manifesta costantemente nella nostra vita… Auguri così dell’Epifania del Signore.p.Antonio

Un commento

  • Domenico Caruso

    Il Natale è l’evento straordinario che ha rivoluzionato la storia dell’umanità.
    Giovanni Pascoli, nel riprendere il mito di Platone, sostiene che dentro di noi vi è un fanciullino che giunge alla verità osservando le cose con stupore.
    Se la poesia deve essere intuitiva e genuina, a maggior ragione la nascita del Redentore ripropone la metafora del fanciullino.
    Il Verbo si fa carne, Dio scende sulla Terra per innalzare l’uomo fino a Lui. L’annuncio degli Angeli, nella sua sintesi suggestiva, attribuisce la gloria al Creatore, la pace al mondo e la celeste benevolenza agli onesti:
    Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama. (Lc 2, 14)
    Domenico Caruso – S. Martino

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