3 Ottobre 2016
《 In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti》 (cfr Lc 10,25-37).
Conosciamo bene queste parole di Gesù e il racconto del “Buon Samaritano”. Ma, conoscere non equivale a vivere! Conoscere è un buon traguardo, una grazia ed una responsabilità.Chi di noi non vuole vivere la vita, viverla bene e in pienezza, e una vita che continua e trova il suo pieno e definitivo compimento nell’eternità di Dio? Ecco, Gesù ci indica con chiarezza la via che realizza la vita di ciascuno: Amare Dio con tutte le dimensioni del nostro essere personale, un sano amore verso se stessi e farsi “prossimo” di chi ha bisogno senza lasciarsi condizionare da niente e da nessuno …《Signore Gesù, ti conosco perché ti sei fatto conoscere. Ti amo, si, ma nell’altalena di pensieri, sentimenti, azioni … Fa’ che io accolga sempre il dono che mi fai del tuo Santo Spirito perché io ti ami come tu vuoi, così potrò amare veramente me stesso/a e farmi prossimo del “povero” nei suoi molteplici volti, “quel” povero che poni sul mio sentiero …》. Buona giornata! P . Antonio