Frammenti di Luce.
12 Novembre 2024. << In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”». >> (Lc 17,7-10). La tendenza a “possedere”, anche le cose sane e sante, è insita in ogni essere umano. Ci fa bene ravvivare la memoria dei doni “ricevuti”, non dovuti o conquistati! Non è facile “distaccarsi” dal bene fatto e dai ruoli, compiti, missione …svolti. Occorre entrare sempre più in una logica evangelica di servizio fatto con generosità, gratuità, gratitudine a Colui che si è fidato di noi. Quando viviamo così i compiti affidatici, sapremo, al tempo debito, fare spazio ad altri…L’attaccamento al “posto” occupato (compito, missione, ruolo…) è rivelativo che si è prigionieri del proprio «io», quindi del coltivare la propria «immagine». Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, donaci la grazia di un gioioso distacco dal bene fatto, così pure dai compiti e servizi affidatici… >>.
Serena giornata! P. Antonio Santoro omi