Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

3 Ottobre 2024. <<In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».  >> (cfr Lc 10,1-12). Il testo evangelico ci aiuta a prendere consapevolezza rinnovata della natura missionaria della Chiesa e, quindi, di ogni singolo battezzato. Per molto tempo (secoli!), quando si usava la parola “missione” si pensava subito alle “terre di missione”, lontane dalla propria patria. Invece da qualche decennio, parliamo di “missione” e pensiamo anche alle “terre” più vicine. Pensiamo al nostro Occidente e, in particolare, alla nostra Europa scristianizzata. Il “processo di secolarizzazione” ha portato a negare perfino le “radici cristiane” dell’Europa. I cristiani siamo sempre più una “minoranza”. Allora c’è da scoraggiarsi? No! Il Vangelo è una “proposta” non un’imposizione. Lasciamo piuttosto che parli la vita ancor prima che le parole. Mi ha sempre colpito il fatto che Gesù inviava i discepoli “a due a due”… Perché? Certamente per essere testimoni credibili di ciò che annunciavano.  <<Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri>>. (Gv 13,35). L’amore è il distintivo del cristiano e di ogni comunità cristiana. Ed è l’amore – declinato nelle sue molteplici forme di solidarietà culturale, materiale e spirituale – che attrae. Con questa consapevolezza, in questo mese di “ottobre missionario”, preghiamo: <<Santo Spirito, suscita nella Chiesa discepoli missionari per le “terre” vicine e lontane, perché il tuo Regno venga…>>.

Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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