Frammenti di Luce.
26 Settembre 2024. << Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. / 2 Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, o Dio. / 3 Tu fai ritornare l’uomo in polvere, quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». / 4 Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. / 5 Tu li sommergi: sono come un sogno al mattino, come l’erba che germoglia; / 6 al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca. / 7 Sì, siamo distrutti dalla tua ira,
atterriti dal tuo furore! / 8 Davanti a te poni le nostre colpe, i nostri segreti alla luce del tuo volto. / 9 Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua collera, consumiamo i nostri anni come un soffio. / 10 Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, e il loro agitarsi è fatica e delusione; passano presto e noi voliamo via. / 11 Chi conosce l’impeto della tua ira e, nel timore di te, la tua collera? / 12 Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. / 13 Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! / 14 Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. / 15 Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti, per gli anni in cui abbiamo visto il male. / 16 Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e il tuo splendore ai loro figli. / 17 Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda.>> (Salmo 89/90). Oggi meditiamo su questo Salmo accompagnati dagli spunti che ci offre il Vescovo Mons. Vincenzo Paglia. <<Il salmo si apre con una grande meditazione sul tempo e sulla vita… Il salmo vede nella finitezza dell’uomo un’opportunità per acquisire saggezza [cfr v. 12]. E canta la stabilità di Dio [cfr v. 2]. Volgendosi poi all’uomo ne descrive la fragilità [cfr vv. 3-6]. Il tempo di Dio è solido come una roccia, dura sempre; il tempo dell’uomo è un soffio [cfr v. 9b]. E per di più il tempo dell’uomo è spesso anche infelice! E magari poi pensiamo che sono anche fatica sprecata [cfr v. 10]. E non manca l’amarezza del peccato [cfr v. 8]. Il salmista ci spinge a prendere coscienza della nostra debolezza e del nostro peccato. Ce lo fa chiedere nella preghiera [cfr v. 12]. L’uomo, di fronte alla caducità e allo scorrere veloce della vita, apprende a valutarne il valore e a vivere con un cuore sapiente. Il tempo è breve e la vita è fragile. Solo affidandola a Dio possiamo rendere solida la nostra fragile esistenza. Per noi cristiani è una dimensione chiarita da Gesù. In ogni caso la brevità della vita e l’inevitabilità della morte non fanno cadere il salmista nella disperazione. Egli sa che la vita è sempre un dono, e prega: «Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio» (v. 17). Il termine “bontà”, invocato sulla vita del credente, in ebraico significa bellezza, soavità, incanto, dolcezza. Sì, Dio ha scelto la nostra fragile esistenza per manifestare al mondo la sua bellezza, la sua soavità, la sua dolcezza.>>. (“I SALMI. Le preghiere suggerite da Dio”, Ed. San Paolo, 2022, pp.267-270). Con questa consapevolezza, con fiducia preghiamo: <<Santo Spirito, saziaci al mattino con il tuo amore…>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi