Frammenti di Luce.
2 agosto 2024. << In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.>> (Mt 13,54-58). I compaesani di Gesù conoscevano la sua appartenenza umana e familiare, ma non lo “riconoscevano” nella sua identità di “profeta”, quindi di “Messia” atteso da secoli … Stando alle parole e all’agire di Gesù, l’«incredulità» dei Nazaretani è da ritenersi una incredulità “colpevole”. Infatti, considerati i prodigi fatti da Gesù, non hanno creduto in Lui. E noi, riconosciamo nel Gesù storico il Gesù della fede trasmesso a noi (lungo i secoli prima e dopo di noi) dalla Parola scritta nel Nuovo Testamento (Vangeli, lettere degli apostoli …), dalla Tradizione viva della Chiesa, quindi dalla testimonianza di innumerevoli persone semplici, di santi, di martiri … Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, togli dai nostri occhi il velo dell’incredulità…>>.
Serena giornata! P. Antonio Santoro omi