Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

20 Giugno 2024. << In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».>>  (cfr Mt 6,7-15). A volte mi ritrovo anch’io a “sprecare parole” nella preghiera, forse pensando di essere ascoltato “a forza di parole” o pensando che debba ricordare a Dio tante persone e cose … Mentre nella preghiera del “Padre nostro” c’è già tutto; basterebbe pregarlo con calma, soprattutto con fiducia e affidamento… In merito, è molto interessante quello che dicono alcuni santi. Oggi condivido ciò che dice san Cipriano (210-258: vescovo di Cartagine e martire). <<Quali e quante poi sono, fratelli carissimi, le rivelazioni della preghiera del Signore! Esse si trovano raccolte in una invocazione brevissima, ma carica di spirituale potenza. Non c’è assolutamente nulla che non si trovi racchiuso in questa nostra preghiera di lode e di domanda. Essa, perciò, forma un vero compendio di dottrina celeste. L’uomo nuovo, rinato e rifatto dal suo Dio per mezzo della sua grazia, in primo luogo dice «Padre», perché ha già incominciato ad essergli figlio. «Venne tra la sua gente», è scritto, «ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome» (Gv 1, 11-12). Chi, dunque, ha creduto nel suo nome ed è diventato figlio di Dio, deve cominciare di qui, dal rendere grazie e professarsi figlio di Dio allorché indica che Dio gli è Padre nei cieli.>> (Dal trattato «Sul Padre nostro»). Con questa consapevolezza, più volte al giorno, preghiamo con calma e filiale fiducia: <<Padre Nostro…>>.

Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

Commenti disabilitati su Frammenti di Luce.