Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<<Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».>> (cfr Gv 11,45-56). Cominciando da oggi fino a Domenica di Pasqua, ho pensato di offrire degli spunti di riflessione relativamente alle ultime parole di Gesù in croce: le “sette parole”. Oggi è una riflessione introduttiva. La Divina Misericordia è il filo d’oro della nostra meditazione sulle ultime Parole di Gesù in croce. Infatti, San Giovanni Paolo II affermava: <<Il mistero pasquale è il vertice della rivelazione ed attuazione della misericordia>> ( “Dives in misericordia” 7). →*«Le 7 Parole» sono delle frasi brevi e costituiscono come un compendio del mistero della persona di Gesù e della sua missione di salvezza. Gesù sulla croce ci consegna un suo “ideale testamento” <<molto più essenziale ma di uguale potenza rispetto a quello più ampio dei discorsi dell’ultima cena secondo il quarto Vangelo (Gv 13-17)>> (G. Ravasi). *Nelle parole pronunciate da Gesù c’è l’essenza dell’Evangelo. In quelle brevi frasi c’è l’eco dell’assoluta coerenza del Maestro che da quella cattedra di estremo dolore è testimone della radicalità del suo Vangelo, quindi di ciò che ha detto, insegnato e fatto. Le Parole di Gesù sono parole umane e divine nello stesso tempo. Parole rivolte al cuore dell’uomo. Esse rivelano il mistero di Dio e nello stesso tempo rivelano l’uomo a se stesso manifestandogli la sua vocazione più profonda e ultima che è quella divina, cioè la sua destinazione eterna (cfr Gaudium et spes 22). *Le ultime parole di Gesù, pur nella loro estrema drammaticità, accendono una luce sul mistero di Cristo crocifisso, della Croce e quindi di ogni “croce”, che ha il volto di ogni essere umano: una luce sul mistero della sofferenza umana. <<Per Cristo e in Cristo – afferma il Concilio Vaticano II nella Gaudium et spes –  riceve luce quell’enigma del dolore e della morte, che al di fuori del suo Vangelo ci opprime.>> (22). *L’evento della Croce, ossia del Crocifisso, che racchiude in sé il senso, il significato della sofferenza umana nei suoi molteplici volti, non trova parola umana, né ragionamento che possa darne una spiegazione né esaustiva, né convincente. Per averne luce, abbiamo bisogno di attingere alla sorgente della Sapienza rivelata: la Parola di Dio. *Questa Parola costituisce come il grembo dentro il quale l’evento-mistero della Croce può, in qualche modo, essere intuito, più che compreso. Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, rendici disponibili ad accogliere e vivere la Sapienza della Croce…  >>.

Buon cammino ammaestrati dalle «sette parole» … P. Antonio Santoro omi

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