Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». >> (cfr Mc 5,21-43). Questa affermazione di Gesù ci dice chiaramente ciò che ha motivato il gesto della donna malata. Gesù legge nel cuore di quella donna, così come in ogni cuore. Legge, ma non violenta! Lascia liberi di fidarci di Lui, oppure di rimanere chiusi nel nostro dubbio, nelle nostre oscurità e sofferenze. Leggendo questo episodio del Vangelo, mi vengono in mente tante persone incontrate nel mio ministero sacerdotale. Persone semplici, che non sapevano di teologia e cose del genere… ma che si fidavano di Gesù! Una fede che si manifestava, nel “nascondimento” di una stanza o in un angolo di chiesa, con un gesto, gravido di fede, come quello di toccare il “lembo del mantello”, fidandosi e affidandosi… con una preghiera semplice e perseverante. Più vado avanti nel cammino di fede – nel mio e non solo! – e più mi rendo conto che Gesù non ci chiede di fare grandi cose, ma di fidarci, qui ed ora, ed in ogni attimo: tendere la mano e toccare il lembo del suo mantello oltre ogni nostra resistenza causata da dubbi e oscurità. In merito, affermava, Frère Roger di Taizé: <<Quando le oscurità e i dubbi ti assalgono, perché non tenerli distanti? Così spesso non sono altro che delle incredulità passeggere, nulla più. Perché vederti come una terra arida? Quando cade la sua rugiada, lacrime del mattino, nel deserto della tua anima una sete si placa.>> (“In te la pace nel cuore”). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, fa’ che nell’ascolto della divina Parola, aumenti la mia fede, ed io tocchi il lembo del suo mantello, che guarisce…>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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