Frammenti di Luce.

 Oggi inizia la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: 18-25.

<<In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.>> (Mc 3,7-12). La narrazione evangelica di Marco ci fa comprendere chiaramente che la gente cercava Gesù per poter ottenere qualche beneficio, soprattutto il beneficio di una guarigione fisica o spirituale, quale era quello della liberazione dai demoni. Viene spontaneo chiederci se anche oggi si cerca Gesù, anche dai cosiddetti “praticanti”, per averne qualcosa circa i beni materiali, oppure perché crediamo in Lui, quale vero Dio e vero uomo, che ha patito, è morto e risorto per la salvezza di ogni creatura umana e dell’intero cosmo, che è asceso al “cielo” e attua la salvezza per opera dello Spirito Santo mediante la via maestra dei sacramenti… Fede in Gesù non coincide col sapere teoricamente chi è. Anche i demoni sanno bene chi è Gesù, ma non credono in Lui, cioè non si lasciano coinvolgere nell’esperienza salvifica di una relazione personale e comunitaria con Lui. Ognuno di noi cerchi di rispondere alla domanda: Per me cosa significa credere in Gesù? Ho fatto esperienza di una relazione interpersonale con Lui? Mi fido di Lui e lo seguo anche quando non ottengo ciò che Gli chiedo? Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Gesù, oltre ogni mia attesa ed interesse, confido in te!>>. In questa Settimana preghiamo in modo particolare per l’unità di tutti coloro che si dichiarano cristiani, cominciando dalle nostre comunità ecclesiali. Serena giornata!

P. Antonio Santoro omi