Frammenti di Luce.
<< In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie». >> (Mt 11,16-19). Quando, con rigidità e per principio, c’è qualcosa da difendere a tutti i costi, non si è interiormente liberi, quindi non si è disponibili a ricercare la “verità” nel “dialogo con l’altro; o, comunque cercare punti di contatto, ciò che può unire piuttosto che dividere. Il dialogo presuppone anzitutto ascolto e confronto sinceri e veri. Il dialogo si costruisce pazientemente, se c’è la consapevolezza e la volontà di raggiungere un “bene comune”. I capi del popolo, scribi e farisei, non potendo reggere il confronto con Gesù sul piano della “dottrina”, facevano di tutto per discreditare la sua persona, appunto additandolo come «un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori». A ben riflettere, chi critica sempre e comunque e chiunque ha qualche problema da risolvere con se stesso e, quindi, dovrebbe (deve!!) lavorare con su se stesso. Solo così il suo cuore potrà essere pacificato, il suo “sguardo” più sereno, obiettivo, luminoso ed inclusivo nella ricerca della verità oggettiva. Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, donaci la sincerità del cuore per una ricerca sincera ed accogliente della verità nel confronto con chiunque per il bene di tutti… >>. Serena giornata!
P. Antonio Santoro omi