Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Fratelli miei, sono anch’io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l’un l’altro. >> (cfr Rm 15,14-21). Ha fatto bene a me e spero che faccia bene anche a chi legge questi Frammenti, la riflessione del Servo di Dio Don Oreste Benzi. <<La parola correggere va centrata nel suo giusto senso. Correggere vuol dire “cum regere”, reggere insieme. Quando vedo che qualcosa non va nel mio prossimo, correggere vuol dire che mi metto al suo fianco per reggerlo insieme in quella cosa che lui non riesce a fare. La correzione fraterna non è diretta al male che lui fa, è diretta alla persona che si trova nel male e che cade, per cui cerco di reggerla in modo che non cada più! Invece tante volte facciamo la correzione con urla, dicendo: “Mi hai dato fastidio”! Correggere vuol dire portare il peccato dell’altro su di sé, cioè mettere la propria spalla sotto la sua spalla. La correzione fraterna non è mai tale se non è un offrirsi a stare con l’altro che è quello che è, senza aver fretta che l’altro si converta, permettendogli anche di peccare. Pensate al Signore quanto permette all’uomo di peccare! La correzione fraterna è dire: “Guarda, portiamo insieme questo peso”!>> (In “Pane Quotidiano”, pp. 56-57). Vivere così la “correzione fraterna” non è facile, perché si è portati a giudicare e, spesso a condannare, ritenendosi migliore dell’altro… Sono convinto che può vivere la “correzione fraterna”, nel senso di “cum regere”…, chi è inzuppato di misericordia, chi ha sperimentato davvero la misericordia divina nella propria esistenza. Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, fa’ che impariamo la correzione fraterna alla scuola evangelica della divina misericordia.>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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