Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». >> (Lc 12,13-21). Cosa c’è dietro la ricerca dell’<<avere>>, del possedere>>, dell’<<accumulare>> se non il “desiderio di felicità” che alberga nel profondo del cuore di ogni essere umano? Ma, purtroppo, questo desiderio, molto spesso si fa di tutto per appagarlo in modo del tutto inadeguato: appunto, nella ricerca di riempire di “cose” quel “vuoto” che solo l’Amore può saziare. Gesù ci indica la via maestra della felicità: “arricchirsi presso Dio”. E come? Gesù, in tutto il suo Vangelo, con la sua Parola e le sue concrete azioni e comportamento, ci indica molto bene la “via”: se stesso, perché Lui è la Via. Indica se steso nella dimensione costitutiva del dono totale e radicale di sé. In merito, è quanto ha scritto un testimone/martire del nostro tempo, Frère Roger di Taizé: <<Perché la vita sia bella, non è necessario avere delle capacità straordinarie o delle grandi possibilità: la felicità è nell’umile dono della propria vita. >> ((In: “In te la pace nel cuore”, p. 118). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, rendici consapevoli della nostra “stoltezza”.  Donaci la sapienza evangelica per cercare, senza cedere alla stanchezza, e spendere ogni nostra energia per ciò che più vale e davvero appaga quel “desiderio di felicità”, non solo e non tanto su questa terra, ma per l’eternità…>>. Serena giornata!

P. Antonio Santoro omi