Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

Santi Cornelio (180-253), Papa, Cipriano (210-258), Vescovo, Martiri -Memoria.

<< Figlio mio, questa parola è sicura e degna di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.>> (1Tm 1,15-17). Quanto è bella ed incoraggiante questa testimonianza circa l’esperienza di misericordia che l’apostolo Paolo ha vissuto e condivide con semplicità ed umiltà col suo discepolo Timoteo. Dio misericordioso, voglia che ciascuno di noi possa glorificare Dio per aver sperimentato la misericordia divina nella propria vita. Chi fa questa esperienza può anche essere misericordioso verso altri … Celebrare la memoria liturgica dei martiri Cornelio e Cipriano ci dà l’opportunità di conoscere ed accogliere la testimonianza della loro fede, della loro reciproca stima, benevolenza e carità sacerdotale, e della loro disponibilità al martirio, supremo atto di carità vissuta. Leggiamo pertanto uno stralcio di una lettera che Cipriano scrive a Cornelio, vescovo di Roma. <<Cipriano a Cornelio, fratello nell’episcopato. Siamo a conoscenza, fratello carissimo, della tua fede, della tua fortezza e della tua aperta testimonianza. Tutto ciò è di grande onore per te e a me arreca tanta gioia da farmi considerare partecipe e socio dei tuoi meriti e delle tue imprese. Siccome infatti una è la Chiesa, uno e inseparabile l’amore, unica e inscindibile l’armonia dei cuori, quale sacerdote, nel celebrare le lodi di un altro sacerdote, non se ne rallegrerebbe come di sua propria gloria? E quale fratello non si sentirebbe felice della gioia dei propri fratelli? Certo non si può immaginare l’esultanza e la grande letizia che vi è stata qui da noi quando abbiamo saputo cose tanto belle e conosciuto le prove di fortezza da voi date. Tu sei stato di guida ai fratelli nella confessione della fede, e la stessa confessione della guida si è fortificata ancora più con la confessione dei fratelli. […] Si è manifestato in tutto il suo splendore il coraggio del vescovo a guida del suo popolo, ed è apparsa luminosa e grande la fedeltà del popolo in piena solidarietà con il suo vescovo. In voi tutta la chiesa di Roma ha dato la sua magnifica testimonianza, tutta unita in un solo spirito e in una sola voce. […] Fratello carissimo, il Signore nella sua provvidenza ci preammonisce che è imminente l’ora della prova. Dio nella sua bontà e nella sua premura per la nostra salvezza ci dà i suoi benèfici suggerimenti in vista del nostro vicino combattimento. Ebbene in nome di quella carità, che ci lega vicendevolmente, aiutiamoci, perseverando con tutto il popolo nei digiuni, nelle veglie, nella preghiera. Queste sono per noi quelle armi celesti che ci fanno stare saldi, forti e perseveranti. Queste sono le armi spirituali e gli strali divini che ci proteggono. Ricordiamoci scambievolmente in concordia e fraternità spirituale. Preghiamo sempre e in ogni luogo gli uni per gli altri, e cerchiamo di alleviare le nostre sofferenze con mutua carità.>> (Dalle «Lettere» di san Cipriano, Liturgia delle Ore, Ufficio delle Letture). Illuminati e incoraggiati dalla testimonianza di questi fratelli che ci hanno preceduto nell’esperienza della fede cristiana e cattolica, possiamo lodare Dio con la testimonianza della nostra vita e con le stesse parole di Paolo, glorifichiamo il nostro Dio: << Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.>>. Serena giornata!

 P. Antonio Santoro omi

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