Frammenti di luce

Frammenti di Luce.  San Massimiliano Maria Kolbe, Presbitero e Martire – Memoria. 

<< Mosè parlò al popolo dicendo: «Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore, tuo Dio, se non che tu tema il Signore, tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu lo ami, che tu serva il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene? Ecco, al Signore, tuo Dio, appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene. Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo di loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza, cioè voi, come avviene oggi. Circoncidete dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra cervìce; perché il Signore, vostro Dio, è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia all’orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito. Amate dunque il forestiero, perché anche voi foste forestieri nella terra d’Egitto.

Temi il Signore, tuo Dio, servilo, restagli fedele e giura nel suo nome. Egli è la tua lode, egli è il tuo Dio, che ha fatto per te quelle cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto.». >> (cfr Dt 10,12-22). Il Signore, “oggi sceglie noi”, ognuno di noi, perché ci ama! E cosa ci chiede in cambio? Né sacrifici, né olocausti, ma amore verso di Lui e verso il prossimo bisognoso… Non ci chiede di circoncidere la carne, cioè segni distintivi esterni per indicare un’appartenenza religiosa. Egli ci chiede di “circoncidere il cuore” per avere un cuore “docile” a riconoscere e accogliere la sua “legge” e camminare sulle sue vie: l’obbedienza alla Sua volontà è il nostro vero bene. Siamo convinti di questa verità? In merito all’obbedienza della volontà di Dio (che si manifesta nel discernimento con i propri superiori, con i propri pastori, per gli sposi nell’ascolto reciproco, ecc…), ascoltiamo quanto S. Massimiliano Maria Kolbe scriveva ad un suo confratello: << Sono pieno di gioia, fratello carissimo, per l’ardente zelo che ti spinge a promuovere la gloria di Dio. Nei nostri tempi, constatiamo, non senza tristezza, il propagarsi dell’«indifferentismo». Una malattia quasi epidemica che si va diffondendo in varie forme non solo nella generalità dei fedeli, ma anche tra i membri degli istituti religiosi. Dio è degno di gloria infinita. La nostra prima e principale preoccupazione deve essere quella di dargli lode nella misura delle nostre deboli forze, consapevoli di non poterlo glorificare quanto egli merita.

     La gloria di Dio risplende soprattutto nella salvezza delle anime che Cristo ha redento con il suo sangue.  […] Considera, fratello, quanto è grande, per la misericordia di Dio, la dignità della nostra condizione. Attraverso la via dell’obbedienza noi superiamo i limiti della nostra piccolezza, e ci conformiamo alla volontà divina che ci guida per agire rettamente con la sua infinita sapienza e prudenza. Aderendo a questa divina volontà a cui nessuna creatura può resistere, diventiamo più forti di tutti. Questo è il sentiero della sapienza e della prudenza, l’unica via nella quale possiamo rendere a Dio la massima gloria. […] Amiamo dunque, fratelli, con tutte le forze il Padre celeste pieno di amore per noi; e la prova della nostra perfetta carità sia l’obbedienza, da esercitare soprattutto quando ci chiede di sacrificare la nostra volontà. Infatti non conosciamo altro libro più sublime che Gesù Cristo crocifisso, per progredire nell’amore di Dio. Tutte queste cose le otterremo più facilmente per l’intercessione della Vergine Immacolata che Dio, nella sua bontà, ha fatto dispensatrice della sua misericordia. Nessun dubbio che la volontà di Maria è la stessa volontà di Dio. Consacrandoci a lei, diventiamo nelle sue mani strumenti della divina misericordia, come lei lo è stato nelle mani di Dio.>> (Ufficio delle Letture, Liturgia delle Ore). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, fa’ che nel discernimento e compimento della volontà di Dio, con i gesti e le parole, possiamo rendere gloria a Dio, per la mediazione materna e misericordiosa di Maria.>>. Serena domenica! P. Antonio Santoro omi

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