Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Mosè parlò al popolo dicendo: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte. Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà fatto entrare nella terra che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti, con città grandi e belle che tu non hai edificato, case piene di ogni bene che tu non hai riempito, cisterne scavate ma non da te, vigne e oliveti che tu non hai piantato, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, guàrdati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile. Temerai il Signore, tuo Dio, lo servirai e giurerai per il suo nome».>> (Dt 6,4-13). Ricordiamoci di leggere e meditare e pregare questi testi dell’Antico Testamento da cristiani, cioè con la luce della rivelazione donataci da Cristo Gesù e da tutto il Nuovo Testamento. Lo Spirito, che parlava per bocca di Mosè, chiedeva ai nostri “Fratelli maggiori” (così, S. Giovanni Paolo II ha chiamato gli Ebrei nella sua prima visita alla Sinagoga di Roma): di amare Dio con tutto l’essere personale: cuore, anima, forze … ;di trasmettere la fede viva dei Padri alle generazioni presenti e future …; di ravvivare la memoria della “gratitudine” a Dio per tutti i suoi grandi benefici… Impariamo anche noi, sempre in modo nuovo, ad amare Dio con tutto il cuore, con tua l’anima, con tutte le forze e con tutta la mente e così farci prossimo a chi ha più bisogno… Impariamo a trasmettere la fede alle nuove generazioni soprattutto con la testimonianza della vita e, se necessario, anche con la parola. Impariamo a riconoscere e ringraziare il nostro Dio per i suoi doni, che, in un modo e/o nell’altro, elargisce a tutti. Con questa consapevolezza, preghiamo: << Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore. >> (Dal Salmo 17/18). Serena giornata. P. Antonio Santoro omi

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