Frammenti di luce

Frammenti di Luce. XV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A. B.V. Maria del Monte Carmelo.

 << Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «[…]  Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno». >> (cfr Mt 13,1-23). Questa parabola conosciuta come la “parabola del seminatore” o forse andrebbe meglio indicata come la “parabola del seme”, fa parte del “discorso parabolico” costituito da sette parabole nel Vangelo di Matteo. Gesù parla in parabole per scuotere i suoi ascoltatori e indurli ad interrogarsi e prendere delle decisioni, fondamentalmente “decidersi” per Lui. La parabola ruota attorno a tre poli fondamentali: il seminatore, il seme il terreno. Il “seminatore” è Dio Padre che, nel Figlio e mediante Lui, sparge con stupefacente abbondanza il seme della sua Parola che è il Figlio stesso: Parola (Logos, Verbum) incarnata! Il “seminatore” semina con larghezza e, sembra anche, con una certa dose d’ingenuità, secondo un giudizio e calcolo umano. Ma questo “strano” seminatore non fa calcoli di probabilità e test sull’efficacia e l’efficienza del “terreno”.  Egli semina senza giudicare e classificare i suoi ascoltatori … Si fida e basta…  Gesù con questa parabola vuole anche dare una risposta a quanti dei suoi erano scoraggiati per le sorti della sua predicazione e della sua stessa Persona. Infatti, se da una parte Gesù era ammirato (per la sua autorevolezza e per quanto faceva di bene agli altri: guariva malati, liberava dal demonio, sfamava le folle, risuscita dei morti …); dall’altra, l’annuncio del suo Regno incontrava sempre più difficoltà, ostacoli, aperte opposizioni: ieri, come oggi … ! Gesù però ci rassicura: Il “seme” ha una sua potenza intrinseca che, in un modo e in un altro sprigiona la sua energia. Gesù nella spiegazione della parabola, ci dice che la fecondità del “seme” – quindi di Lui, del suo Vangelo, della sua Persona! – è condizionata dalla qualità/risposta del “terreno”, cioè dalla “libertà” di ognuno nell’accogliere o meno il “seme”. Questo ultimo elemento (polo!) induce gli ascoltatori – oggi, noi, ognuno! – a riflettere sul mistero dell’<<indurimento del proprio cuore>> dinanzi alla proposta che Gesù fa di sé, della sua Parola, del suo Regno. Con questa consapevolezza, ricordandoci di quanto afferma San Giacomo nella sua lettera, a proposito dell’ascoltare e mettere in pratica la parola di Dio, formuliamo in preghiera le sue affermazioni: <<Santo Spirito, fa’ che accogliamo con docilità la parola che è stata seminata in noi e che può salvare le nostre anime. Fa’ che mettiamo in pratica la Parola, e non soltanto ascoltatori, illudendo noi stessi, perché possiamo trovare la felicità nel praticarla>> (cfr Gc 1,19-25). Oggi ricorrendo la memoria liturgia della B.V. Maria del Monte Carmelo, auguri e il ricordo nella preghiera a chi porta il nome di Carmelo/a. Serena domenica! 

P. Antonio Santoro omi

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